I savoiardi: una dolcezza leggerissima

Savoiardi

Oltre ad essere dei biscotti semplici e leggeri, i Savoiardi sono anche versatili e ottimi ingredienti per la preparazione di dolci più elaborati.

Infatti, alcuni dolci tipici della cucina italiana e internazionale, come il tiramisù, la zuppa inglese o la charlotte, prevedono l’impiego proprio dei biscotti savoiardi.

I Savoiardi: caratteristiche

Si tratta di biscotti secchi, dalla consistenza particolarmente friabile, che si scioglie in bocca. All’interno la pasta si presenta spugnosa, con una fine alveolatura. Mentre, la superficie esterna è ricoperta da un sottile strato di zucchero croccante.

La forma del biscotto savoiardo somiglia ad un cilindro schiacciato, con le estremità smussate. Ha una lunghezza di circa 10-12 cm, una larghezza di 2 cm e uno spessore di 1 cm.

La ricetta tradizionale base prevede l’utilizzo delle uova, della farina e dello zucchero. Agli ingredienti principali possono essere aggiunti aromi naturali, come il limone o la vaniglia. Alcune ricette prevedono anche l’aggiunta di miele.

I Savoiardi: origine, etimologia, produzione

Sono considerati tra più antichi biscotti della pasticceria italiana.

La prima comparsa di un dolce simile (ma denominato gateaux) si fa risalire al 1348, quando Amedeo VI Conte di Savoia lo fece preparare per guadagnarsi i favori di Carlo IV di Lussemburgo.

Mentre, la documentazione storica riporta la preparazione di questo dolce, in occasione della visita del re di Francia al Duca di Savoia nel XV secolo.

Quale che sia la data di origine, di sicuro la preparazione di questo dolce è antichissima. Tuttavia, per certo è assodato che prende il nome della casata (i Savoia) per cui lavorava lo chef che creò questo semplice e delizioso dolce.

I Savoiardi all’estero sono anche denominati lady fingers, poiché a causa della sua particolare sagoma ricorda le dita delle mani; in Francia biscuits à la cuillère, presumibilmente in quanto ideali per raccogliere le creme.

Produzione

Dal Piemonte, la casa reale diffuse la produzione dei savoiardi anche nelle singole regioni italiane in cui regnò. Come spesso capita ai prodotti semplici, in ogni località dove è stato proposto ha assunto peculiarità tipiche ed originali.

In Sicilia, dove i Savoia regnarono tra il 1713-1720, fanno parte della pasticceria tradizionale e a Caltanissetta assumono la denominazione di raffiolini.

Mentre, in Sardegna (dove i Savoia regnarono tra il 1720-1861 come Regno di Sardegna e poi come Regno d’Italia tra il 1861-1946), sono denominati pistoccus de caffè (biscotti da caffè), pistokeddos (biscottini) o biscotti di Fonni, cittadina alle pendici del Gennargentu dove iniziò la prima produzione a livello industriale dei Savoiardi nell’Isola. La consistenza dei biscotti sardi è più morbida e le dimensioni sono maggiori.

Sono poi diffusi in Molise (i prestofatti, inclusi nei PAT), a Napoli e in Veneto, dove la produzione industriale ha esportato i Savoiardi in tutto il mondo.

Il biscotto savoiardo fa parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Piemonte. Sono inoltre prodotti seguendo lo specifico Decreto del 2005, che ne regola gli ingredienti e le fasi della preparazione.

I Savoiardi: in cucina

Per la sua forma e consistenza, il biscotto savoiardo si presta ad essere intinto nel latte, nel tè o nel caffè. Ottimi anche come biscotti da intingere nel vino o nei liquori.

Sono perfetti accompagnati con la cioccolata calda, lo zabaione, il sorbetto al limone, creme spalmabili, miele, confetture e composte di frutta, la ricotta fresca.

Tuttavia, i Savoiardi sono soprattutto noti per l’utilizzo come ingrediente nella preparazione di dolci al cucchiaio.

Il gusto delicato infatti li rende ideali per la preparazione del tradizionale tiramisù, della golosa zuppa inglese, nonché ottimi associati alla crema bavarese per comporre una deliziosa charlotte. Inoltre, i Savoiardi sono perfetti in quanto la loro consistenza spugnosa consente di assorbire i liquidi senza sfaldarsi.

I savoiardi possono essere conservati anche a lungo, senza che perdano il loro gusto; ma è meglio riporli in una scatola di latta.

I Savoiardi: valori nutrizionali

I principali nutrienti dei biscotti Savoiardi sono le proteine, il calcio, il fosforo, il potassio, il sodio, il magnesio e il ferro.

Sono presenti anche discrete quantità di vitamine: in particolare la B1, la B2 e la B12.

Conclusioni

Abbiamo visto che i Savoiardi sono ideali come biscotto da inzuppo, o come ingrediente per dolci al cucchiaio. La consistenza friabile, ma non croccante, permette infatti un perfetta degustazione con bevande o accompagnati da creme e salse.

L’aroma di uova e farina, nonché la piacevole consistenza spugnosa che si scioglie gradevolmente in bocca, lo rendono un biscotto leggero, delicato e allo stesso tempo goloso.

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